Udaipur, perla scintillante del Rajasthan, costruita come una reggia sul leggendario lago Pichola. Templi e ghat attorniati da pellegrini, fuochi d'artificio che esplodono sulle acque del Lago Pichola, scintillanti barche di legno la cui scia conduce a palazzi di marmo scintillante costruiti in mezzo al lago.
Ranthambhore, antica riserva di caccia dei marajà incastonata tra aspre colline e sormontata dallo splendido Ranthambore Fort, risalente a 1.000 anni fa, costruito a picco sula valle. E qui, nel Parco Nazionale, in uno spettacolare paesaggio di altipiani montuosi costellati di rocce, laghi, fiumi, torrenti e fiumi, che oggi si lasciano avvistare le ultime tigri.
Jodpur, antica città murata dominata dall'imponente fortezza di Mehrangarh del XV secolo, chiamata la "città blu". L’aspirazione dei bramini di distinguere con il colore la propria casa, e la propria casta, ha creato nei secoli una città unica e sublime.
Jaipur, la città rosa, affascinante connubio di vecchi forti, palazzi reali, osservatori astronomici e bazar tradizionali brulicanti di vita. Ampi viali, affollati di carri trainati da cammelli, risciò, carichi di clienti e mucche vaganti, dividono la città in grandi rettangoli, ognuno dei quali è specializzato in uno dei tipi di artigianato che hanno reso famoso il Rajasthan. Bazar senza tempo traboccanti di tessuti dai mille colori, magnifiche ceramiche e tutti i gioielli che rendono famosa la regione. E a pochi chilometri il magnifico forte di Amber, aggrappato alla montagna, da raggiungere a dorso di elefante.
Agra, la città del Taj Mahal e del forte rosso, la culla e l’apice dell’arte e della cultura Moghul. La città che non può mancare durante i viaggi in India. Il Taj Mahal, che commuove per la bellezza e per la struggente testimonianza dell'amore di un uomo per una donna amata e perduta. E il Forte Rosso, il più grande dell’India. Non solo forte, ma anche residenza imperiale, cresciuta per l’aggiunta continua di nuove ali e terrazzi, divisi e uniti da innumerevoli archi a sesto acuto scolpiti nella pietra.
Fatehpur Sikri, la città morta, un tempo capitale dell’impero di Akbar, il più grande degli imperatori moghul. Un gioiello scolpito nell’arenaria, riflesso di uno stile architettonico a metà strada tra l'architettura islamica e quella indù. Palazzi perfettamente conservati perché misteriosamente abbandonati per sempre pochi anni dopo la loro costruzione. Solo rimane l’enorme moschea e il suo stuolo di fedeli a ricordare la grandezza passata di questo luogo magico.